“Abbiamo tutto quello che serve per lottare con efficacia contro il diffondersi dell’Hiv: manca però la presa in carico, in primo luogo luogo delle istituzioni, di questa battaglia”: Michele Breveglieri, responsabile Salute di Arcigay, in occasione del 1° dicembre, giornata mondiale per la lotta all’Aids, presenta le azioni che l’assocazione è pronta a mettere in campo.
“Test, condom, terapia e informazione – spiega – sono i quattro pilastri della strategia complessiva che Arcigay e le altre associazioni e realtà attive nella lotta all’HIV hanno adottato”.
L’idea è rappresentata da un logo, riprodotto su tutti i materiali diffusi dall’associazione, con quattro quadranti che rappresentano ciascuno un ambito di intervento all’interno della strategia. A seconda del focus dei materiali, uno dei quadranti del logo è evidenziato. “Oggi – prosegue – abbiamo tutti gli strumenti per battere assieme l’HIV. Possiamo fare il test e vivere più sereni e consapevoli. Possiamo usare il preservativo nei rapporti anali per ridurre il rischio. Se abbiamo l’HIV, possiamo rendere di fatto nullo il rischio di infettare altri grazie alla terapia. Infine possiamo informarci: conoscere l’HIV e parlarne riduce le paure irrazionali e lo stigma verso le persone che vivono con HIV”.
Arcigay, attraverso le sue oltre sessanta sedi territoriali, distribuirà quindi, in occasione del 1° dicembre, quattro tipi di materiali: innanzitutto una cartolina che sollecita le persone a effettuare il test dell’Hiv, che spiega il programma di test repido e rimanda al sito in cui sono indicati i centri clinici più vicini in cui effettuarlo; poi un pieghevole sulla TasP (Treatment as Prevention), cioè sulla terapia a uso preventivo: pochi sanno infatti che attualmente le terapie antiretrovirali, se assunte regolarmente, abbattono praticamente a zero la carica virale nella persona con Hiv. Di conseguenza, è più probabile che a trasmettere il virus sia una persona che non effettua il test, quindi non è consapevole di aver contratto il virus, piuttosto che una persona sieropositiva consapevole, che aderisce alla terapia e ai controlli periodici. Infine saranno distribuiti due pieghevoli generici sull’ HIV e sulle altre malattie a trasmissione sessuale e in generale sugli strumenti classici di prevenzione, come il preservativo o l’oral dam. Questi ultimi due opuscoli sono realizzati in collaborazione con Comodo.it.
“Insomma la buona notizia – conclude Breveglieri – è che oggi l’HIV può essere battuto. Le conoscenze e gli strumenti per la prevenzione ci sono tutti e Arcigay è impegnata a promuoverne la diffusione: i test sono sempre più accessibili, la terapia rende la persona con HIV non infettiva, il condom protegge dalla maggior parte delle infezioni trasmissibili, la PrEP (cioè la terapia ad uso preventivo) è già possibile per quanto di fatto non accessibile. La cattiva notizia è che un muro divide ancora la nostra comunità: lo stigma e la paura irrazionale nei confronti della persona che vive con HIV. Ora abbattere quel muro sarà il nostro obiettivo principale”.
“Pur non esistendo ancora la cura all’Hiv – dichiara il segretario nazionale Gabriele Piazzoni – abbiamo la concreta possibilità di fermarne l’avanzata. A questa possibilità corrisponde una responsabilità: è dalle istituzioni infatti che deve partire innanzitutto la presa in carico di questa strategia, con la conseguente messa a disposizione di risorse e strumenti che portino a regime tutte le azioni intraprese, liberandole dall’inefficace dimensione della testimonianza o della sperimentazione per pochi. Questo è il banco d’esame a cui attendiamo l’attuale Governo, dopo il nulla di fatto di chi l’ha preceduto”, conclude Piazzoni.