“Intimità violate” è il titolo della campagna di sensibilizzazione sul fenomeno del revenge porn nata dalla collaborazione tra la Federazione degli Studenti provinciale e il comitato Arcigay Arezzo “Chimera Arcobaleno” con l’obiettivo di informare e prevenire la cosiddetta pratica della “vendetta porno” sempre più diffusa nel web.

Per revenge porn si intende infatti: la condivisione, diffusione o pubblicazione, in particolare sul web attraverso social network, siti o app di messaggistica instantanea, di materiale fotografico o video sessualmente esplicito senza il consenso della persona rappresentata, generalmente o a scopo di vendetta (per la fine di una relazione, un tradimento o semplicemente per aver ricevuto un rifiuto) o con finalità estorsive o, infine, per puro divertimento (?!). Dal 2019 con la legge cosiddetta “codice rosso” questa pratica è considerata un reato, infatti chiunque dopo averli realizzati o sottratti, invia, cede, pubblica o diffonde con qualsiasi mezzo foto o video a contenuto sessualmente esplicito destinati a rimanere privati, senza il consenso di chi vi è rappresentato/a è punito con la reclusione e una multa.
Ma la campagna “Intimità violate” intende andare anche oltre denunciando l’oggettivazione e l’eccessiva sessualizzazione del corpo molto presente nella nostra società e nelle campagne di marketing, promuovendo l’autodeterminazione delle persone ed un corretto uso dei social network e di internet attraverso messaggi quali: “il corpo è mio, posso mostrarlo come quando e a chi voglio io” oppure “il sexting è ok, il revenge porn no”, “l’intimità di una persona non è un gioco” fino ad un appello rivolto a chiunque a non rimanere indifferenti, a segnalare e non avallare o giustificare una pratica così violenta.
La campagna è frutto di un lavoro collettivo, infatti le illustrazioni e le foto sono opera di diversi giovani artisti locali che hanno messo a disposizione il loro talento: Tania Bidini, Caterina Bigazzi, Nicola Catalani, Marta Giangregorio, Beatrice Amestista Gorelli, Andrea Lisa Papini, Eleonora Rossi e Suleyman Segbo che hanno realizzato le opere inedite delle card e la modella Irene Acciai che ha messo a disposizione sue foto di nudo artistico, mentre la copertina è un’opera di body-paint a cura di Agnese Pucci, fotografata da Gabriele Spadini. Ognuno/a quindi con il proprio stile (pittura, disegno, grafic-art, body-paint, fotografia ecc…) ha tentato di dare rappresentazione visiva ad un messaggio.
Ecco le 10 card che sono state pubblicate quotidianamente nei canali social di Chimera Arcobaleno e FdS Arezzo:


L’intimità e la reputazione di una persona possono essere violate per sempre con un solo clic. Diffondere materiale sessualmente esplicito di una persona senza il suo consenso è violenza ed è un reato perseguibile dalla legge. Non è la vittima di revenge porn a doversi vergognare, ma chi lo pratica.

E se fosse tua sorella? O il tuo migliore amico?
Chiunque può essere colpita/o o ricattata/o tramite il revenge porn, indipendentemente dal genere, dall’età, dall’orientamento sessuale o dall’espressione di genere.
E forse i/le carnefici possono essere più vicino di quanto si creda…

Niente giustifica la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza consenso di chi ne è protagonista !

Il corpo è mio. Posso mostrarlo come, quando e a chi voglio io.
I miei nudi sono ok.
E tu NO, non hai il diritto di commentarmi ne’ di mostrarli a chi vuoi tu.

Farsi foto o video intimi e condividerle consapevolmente con chi vuoi (sexting), è ok. Diffondere foto o video espliciti di qualcun* senza il suo consenso (revenge porn) è reato.

Con l’intimità di una persona non si scherza: realizzare immagini o video intimi può essere un gioco complice e divertente SOLO se è consensuale.
Diffondere quel materiale senza il permesso di chi ne è protagonista è una violenza ed è un reato perseguibile per legge.

L’oggettivazione, la sessualizzazione del corpo umano, soprattutto quello femminile, e la sua de-umanizzazione possono legittimare violenza. Anche il revenge porn è violenza.
Se ricevi o scarichi un’immagine sessualmente esplicita, prima di condividerla o diffonderla ricorda che c’è una persona umana dietro lo schermo, non un oggetto.

Se sei vittima di revenge porn ecco COSA PUOI FARE:
→ trova una persona fidata che ti possa aiutare e supportare
→ raccogli le prove digitali di immagini o video che ti riguardano
→ denuncia alla Polizia postale o altre forze dell’ordine (entro 6 mesi)
→ se vuoi, rivolgiti ad un legale o ad associazioni di categoria
→ mantieni la calma, non pubblicare i nominativi di chi ha diffuso le tue immagini

Se vieni a conoscenza di fatti o persone vittime di revenge porn SEGNALA !
→ se vieni inserit* in gruppi Telegram sospetti o in cui vengono condivise immagini pedo-pornografiche, eliminali immediatamente e segnala alle autorità
→ se ri-conosci la persona protagonista di materiale intimo, avvisala!
→ sensibilizza chi ti sta intorno sulle conseguenze del revenge porn
Caterina Bigazzi ed Elena Appiano, coordinatrici rispettivamente territoriale e provinciale della Federazione degli Studenti di Arezzo, dichiarano: “Il revenge porn è purtroppo una pratica molto diffusa nel web. I giovani e giovanissimi, che sono tra i fruitori principali di app e social network, spesso affrontano questa tematica con leggerezza, senza rendersi conto di quanto sia grave violare in questo modo la libertà dell’altro/a. Perciò abbiamo voluto fortemente portare avanti questa campagna insieme a Chimera Arcobaleno, in modo da sensibilizzare tutti/e ad un uso responsabile dell’internet“.
“Chiunque può essere vittima o carnefice di revenge porn indipendentemente dall’età, dal sesso, dall’identità di genere, dall’orientamento sessuale o dalla provenienza e Arcigay Chimera Arcobaleno ha una mission intersezionale – dichiara la presidentessa Veronica Vasarri – per questo è stato naturale occuparci anche di questo tema. Inoltre siamo felici che si consolidi così la proficua collaborazione con la Federazione degli Studenti”.